CBD e Bruxismo
Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, condotto a Katowice (Polonia), ha valutato l’efficacia del cannabidiolo (CBD) applicato topicamente nel trattamento dei sintomi del bruxismo

Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, condotto a Katowice (Polonia), ha valutato l’efficacia del cannabidiolo (CBD) applicato topicamente nel trattamento dei sintomi del bruxismo, ossia il digrignamento involontario dei denti spesso associato a tensione muscolare e disturbi del sonno.
Lo studio ha coinvolto 60 pazienti, suddivisi in tre gruppi:
20 soggetti hanno ricevuto un gel placebo,
20 un gel contenente il 5% di CBD,
e i restanti 20 un gel con concentrazione al 10% di CBD.
I partecipanti hanno applicato quotidianamente il trattamento per un periodo di 30 giorni consecutivi. Durante e al termine del periodo di osservazione, sono stati valutati diversi parametri clinici, tra cui la qualità del sonno (attraverso il Pittsburgh Sleep Quality Index – PSQI) e la disabilità associata all’emicrania (valutata con la Migraine Disability Assessment Scale – MIDAS).
I risultati sono stati notevolmente positivi nei due gruppi che hanno ricevuto il CBD, indipendentemente dalla concentrazione utilizzata. Entrambi hanno mostrato miglioramenti statisticamente significativi nei punteggi PSQI e MIDAS rispetto al gruppo placebo, suggerendo un impatto concreto del CBD sia sulla qualità del riposo che sulla riduzione della sintomatologia emicranica correlata. È interessante notare che non sono state osservate differenze rilevanti tra il gel al 5% e quello al 10%, indicando che l’efficacia terapeutica potrebbe raggiungere un plateau già con la concentrazione più bassa.
Dal punto di vista della sicurezza e tollerabilità, non sono stati segnalati eventi avversi gravi né complicazioni legate al trattamento, confermando la buona sicurezza d’uso del CBD topico.
Gli autori dello studio hanno concluso che “l’applicazione cutanea di gel al cannabidiolo, sia al 5% che al 10%, migliora significativamente la qualità del sonno e riduce la disabilità associata all’emicrania nei pazienti con dolore muscolare legato al bruxismo”. Tali effetti sembrano accompagnarsi a una riduzione della tensione muscolare e del dolore locale, evidenziando un potenziale terapeutico più ampio del CBD, che va oltre il semplice sollievo sintomatico.
Nel complesso, i risultati di questa ricerca supportano l’uso del CBD topico come trattamento complementare, sicuro e non invasivo, nella gestione multimodale dei disturbi temporomandibolari (DTM), soprattutto nei soggetti che presentano comorbilità con disturbi del sonno o cefalee ricorrenti.